il progetto :: “un metro quadrato di terreno”.
l'idea è quella di osservare e studiare, come nella "migliore" tradizione botanica e sistematica, una zona delimitata di terreno – in questo caso un metro quadrato – annotando in apposite schede le specie vegetali per una sezione a caratterizzazione prevalentemente “botanica” e/o gli oggetti rinvenuti per la sezione “zone di confine/contaminazioni postculturali”. la sezione cioè che dovrebbe comprendere
tracce antropiche rinvenute in territori di confine tra il naturale e l'antropizzato.
“un metro quadrato di terreno”.
seguono alcuni suggerimenti per chi voglia effettuare le osservazioni personalmente:
database :: sezione botanica
una volta scelto un luogo ritenuto adatto: argine, tratto erboso nelle vicinanze di una strada,
prato nei pressi della vostra abitazione, sarà possibile passare all'osservazione e studio
delle piante che vi crescono.
non è esclusa una raccolta di dati relativa a monoculture (campi coltivati) che potrà essere
un buon termine di paragone con gli ambienti naturali non soggetti a coltivazione.
anche in città è possibile trovare luoghi dove crescono indisturbati manti erbosi
caratterizzati da una discreta varietà di piante, è il caso delle sponde dei fiumi, giardini
pubblici, luoghi abbandonati e perfino cimiteri ...
una volta delimitato con paletti, spago o gessetto un metro quadrato di terreno...
è necessario identificare e contare le piante che vi crescono. raccogliere quindi tutte le informazioni che si ritiene possano essere utili, come ad esempio altezza, forma, colore, struttura, disposizione delle piante e delle loro foglie, fiori, frutti, infiorescenze, radici.
senza perdere d'occhio l'ambiente circostante, potrebbe essere interessante anche cercare di scoprire perché determinate specie crescono nella stessa area.
database :: sezione zone di confine – contaminazioni postculturali
naturalmente qualsiasi luogo potrà rivelarsi degno di interesse.
per la sezione “zone di confine” in particolare, le aree selezionate potranno essere le più
differenti e comprendere oltre alle specie vegetali, oggetti trovati in una spiaggia o in aree
metropolitane. gli oggetti abbandonati, scartati o semplicemente dispersi assumono tra l'altro
un significato ulteriore, emergente dalla loro uscita dal ciclo produttivo e culturale che li aveva generati e utilizzati.
il link che segue contiene considerazioni sul concetto di naturale sollecitate da questo
progetto. infatti la divisione tra zone a caratterizzazione prevalentemente vegetale e “zone
di confine” si è rivelata essere tutt'altro che scontata.
sul concetto di naturale (vedi testo)
un metro quadrato di terreno: suggerimenti su come effettuare il rilevamento
annotazioni e...:
- data in cui si è svolta l'osservazione
- luogo
- identificazione delle varie piante o oggetti presenti (1)
- descrizione delle piante: altezza, colore, tipo e forma di foglie, fiori, frutti...
- descrizione degli oggetti: dimensione, materiale, tipo di oggetto, quando possibile
- data (anche approssimativa) di fabbricazione o utilizzo etc...
- numero delle piante e/o oggetti presenti nell'area osservata
- fotografia del metro quadrato oggetto di studio e dei dintorni (ambiente)
- fotografia della persona o gruppo di lavoro durante l'osservazione
a questo scopo sarà possibile realizzare e utilizzare:
- fotografie; disegni; scannerizzazioni di oggetti, fiori e piante; erbari relativi all'area
presa in esame; aggiungere testi, commenti, scritti sull'argomento.
sarà molto utile e piacevole tenere quaderni con disegni, erbari e schede dove annotare i dati relativi alle osservazioni. queste potranno ripetersi anche più volte durante il
corso dell'anno. il susseguirsi delle stagioni comporta infatti tutta una serie di cambiamenti
molto interessati da documentare.
nome della persona o gruppo che:
- ha realizzato l'osservazione
- ha identificato le piante e/o gli oggetti
- ha disegnato o fotografato le piante e gli oggetti
-br>
osservazioni e note
- potrebbe dimostrarsi utile predisporre uno spazio dove inserire commenti, osservazioni, testi
relativi ad argomenti di interesse correlati ai temi inerenti
cosa portare
- cellulare - oggi infatti è possibile identificare le piante attraverso particolari applicazioni presenti su web sottoponendo le immagini delle piante scattate dal proprio cellulare ai portali in questione
- matite - anche colorate
- un quaderno
- fotocamera (macchina fotografica) e relativi obiettivi
- lente di ingrandimento
- metro a fettuccia
- cartoncini colorati
- paletti, corda e gessetti
- libri – manuali vari, di botanica in particolare
- computer portatile, cellulare o notebook
- videocamera
il disegno: realizzato sul luogo stesso (con matite colorate o grafite, colori, pennelli, computer) potrà
risultare in seguito molto utile per la documentazione e l'identificazione della pianta, soprattutto quando non la si riconosca
subito. l'osservazione e l'eventuale copia dal vero realizzata "en plein air" implica un confronto diretto con la natura, necessario e denso di scoperte. talvolta però per realizzare un disegno che comprenda tutta una serie di particolari è necessario parecchio tempo, tanto
più se siamo in presenza di molte specie di piante. per questo può essere preferibile eseguire
degli schizzi dove siano ben chiari i caratteri essenziali della pianta in questione (come ad
esempio: il colore della pianta, delle foglie e dei fiori; la forma delle foglie, il loro
margine, la loro disposizione sul fusto (simmetrica, alterna, spiralidale etc...) e lasciare
invece la realizzazione di tavole dettagliate nei minimi particolari al lavoro in studio.
in ogni caso l'esperienza e un'osservazione che si realizzi a più riprese non potrà che migliorare queste capacità di sintesi e classificazione.
gli schizzi accompagnati da osservazioni potrebbero in seguito rivelarsi molto
utili per identificare le piante e meglio documentare l'osservazione.
la lente serve invece per ingrandire particolari invisibili ad occhio nudo e talvolta
consentire di comprenderne la struttura.
l'erbario: anche raccogliere i fiori - dove possibile e per le specie consentite!! - è
molto utile e gratificante. un tempo questo permetteva anche di raccogliere un tipo di pianta
una volta per tutte. oggi sappiamo che talvolta si possono riscontrare piccole variazioni a
seconda dell'ambiente. in alcuni casi può quindi essere interessante realizzare un erbario
relativo al sito specifico in osservazione. questo però dovrebbe sempre avvenire dove
consentito e comunque riservando la massima attenzione a non alterare l'equilibrio
ambientale.
per realizzare un erbario basterà porre la pianta tra due carte assorbenti quindi, volendo,
tra due tavolette di legno. si dovrà però tener conto che seccando i colori dei fiori e delle
foglie sbiadiscono o scompaiono così come la forma subisce delle leggere variazioni.
mettendo l'erbario nel surgelatore a -18° è possibile evitare eventuali danni procurati da
parassiti o muffe.
la fotografia: la fotografia a colori può compensare lo sbiadire dei colori delle piante
e fiori seccati. inoltre con obiettivi adeguati, comprese le lenti macro e un cavalletto è
possibile fotografare la pianta nei minimi particolari. se si fotografa in loco, l'uso di un
cartoncino di colore contrastante può evitare di confondere il soggetto con lo sfondo, anche
se a volte può risultare interessante documentare il modo esatto, un po' caotico, in cui le
piante si presentano ai nostri occhi. se il luogo è poco illuminato o estremamente scomodo e le
piante non sono protette, la fotografia in studio (delle piante , fiori, oggetti raccolti) può
essere una soluzione.
scanner e fotocopie: oggi è possibile scannerizzare direttamente le piante raccolte
ancora fresche o l'erbario ottenendo discrete immagini anche in scala 1:1
il computer: i vari software consentono inoltre l'ingrandimento di
particolari e l'elaborazione di immagini evidenziando ad esempio i contorni di oggetti o piante, la
loro forma piuttosto che il colore o viceversa.
progetto: "un metro quadrato di terreno"
www.databasebiodiversity.it